L’analisi curata da ERVET per l’Agenzia regionale per il Lavoro fa il punto sulle dinamiche occupazionali del mercato del lavoro in Emilia Romagna, con un focus sul secondo trimestre e gli ultimi 12 mesi dell’anno
I dati trimestrali rilasciati il 12 settembre da ISTAT evidenziano che nel II trimestre 2017 gli occupati regionali (1.987mila unità) sono cresciuti rispetto al medesimo periodo dello scorso anno dello 0,4% (7,5mila occupati in più); rispetto al secondo trimestre 2015 l’occupazione è invece cresciuta di oltre 65mila unità (pari a +3,4%).
L’aumento degli occupati si concentra nella componente maschile (+9,5mila circa, +0,9%) e nel lavoro dipendente (+50,6mila circa, +3,4%). L’incremento dell’occupazione nel corso del secondo trimestre 2017 interessa principalmente il settore del Commercio, alberghi e ristoranti (+31,5mila posti di lavoro rispetto al II trim. 2016, +8,3%), seguito dall’Agricoltura (+4,2mila occupati, +5,5%,) e dalle Costruzioni (+4mila occupati, +4,0%).
Il tasso di occupazione 15-64 anni è al 69,1%, più alto sia rispetto alla media Italiana (58,1%) che al Nord Est del Paese (67,6%). Si tratta del valore più elevato tra tutte le regioni, ad eccezione del Trentino Alto Adige (69,9%).
Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre 2017 è pari al 6,0%, in calo di 0,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2016. L’Emilia-Romagna si colloca in netto vantaggio rispetto alla media italiana (10,9%), anch’essa in miglioramento (-0,6 punti percentuali in termini tendenziali). Il tasso di disoccupazione maschile scende al 5,1% (rispetto al 5,7% del II trim. 2016), mentre quello femminile cala al 7,0% (un punto percentuale in meno rispetto al II trim. 2016).
Negli ultimi dodici mesi – media periodo da luglio 2016 a giugno 2017 – il tasso di disoccupazione si colloca in Emilia-Romagna sul valore medio del 6,4% (secondo solo al Trentino Alto Adige), in contrazione sia rispetto al valore di un anno prima (media periodo da luglio 2015 a giugno 2016), quando il tasso regionale era pari al 7,4%, che rispetto alla precedente stima pubblicata a giugno (6,6%, con riferimento al periodo aprile 2016-marzo 2017).