L’analisi curata da ERVET fornisce una lettura integrata delle dinamiche che hanno caratterizzato il mercato del lavoro regionale nel corso del 2017.
Nel 2017, secondo le stime ISTAT sulla Rilevazione continua delle forze di lavoro, l’occupazione ha raggiunto in Emilia Romagna il livello di 1.973 mila occupati, il dato più elevato di sempre. Dopo la rilevante crescita che si è avuta nel 2016 (+48,8 mila posti di lavoro sul 2015), nel 2017 l’aumento è stato di circa 5,9 mila occupati (+0,3%). Rispetto al 2014, gli occupati complessivi sono aumentati di 62 mila unità.
In termini di genere, la crescita occupazionale dell’ultimo anno è interamente a carico della componente maschile. Aumentano gli occupati dipendenti (+34 mila, +2,3%) mentre calano quelli indipendenti – autonomi, libero professionali, imprenditori, ecc. – (-28 mila, -5,9%).
Il tasso di occupazione è al 68,6% (+0,2 punti percentuali rispetto al 2016), superato in ambito nazionale solo dal Trentino-Alto Adige (70,2%).
La disamina degli occupati per titolo di studio conferma e ulteriormente rafforza il trend di medio-lungo periodo: l’occupazione cresce al crescere dei livelli di studio. Nel 2017 gli occupati con al più la scuola elementare si riducono del 5,3% (-3 mila lavoratori), mentre all’opposto gli occupati con almeno la laurea aumentano dell’1,3% (+5,7 mila).
Per il quinto anno consecutivo si è avuta una riduzione della disoccupazione complessiva in regione. Il tasso di disoccupazione nel 2017 è pari al 6,5%, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto al 2016. A livello regionale un dato inferiore lo si rileva unicamente in Trentino-Alto Adige (4,4%), in Veneto (6,3%) e in Lombardia (6,4%). Le persone in cerca di lavoro sono 137,8 mila, con una contrazione di 9,0 mila persone rispetto al 2016 (-6,1%), quasi interamente a carico della componente maschile.
Sulla base dei dati ricavati dal Sistema informativo lavoro Emilia-Romagna (SILER), l’aumento delle posizioni di lavoro dipendente (dato dall’insieme dei contratti a tempo indeterminato, determinato, somministrato e di apprendistato) nel 2017 è stata trainata dai Servizi (+20 mila posizioni di lavoro, equamente ripartite tra ‘Commercio, alberghi e ristoranti’ e ‘Altre attività di servizi’) e dall’Industria in senso stretto (+9,9 mila unità), che ha visto rafforzarsi la crescita rispetto all’anno precedente.
Nell’ambito del lavoro dipendente, la crescita delle posizioni di lavoro in regione è stata trainata dai contratti a tempo determinato, che hanno più che compensato la contrazione del saldo delle posizioni a tempo indeterminato.
Nel 2017 le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni (CIG) risultano in significativa contrazione rispetto al 2016, riavvicinandosi ai livelli pre-crisi. Analizzando i dati dell’Osservatorio INPS sulle Ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni, sommando le tre diverse tipologie di CIG (ordinaria, straordinaria e deroga) si contano complessivamente 27,3 milioni di ore autorizzate, addirittura il 51,9% in meno rispetto all’anno precedente (quasi 30 milioni di ore autorizzate in meno in termini assoluti).
Per approfondire
Report di sintesi ‘Il mercato del lavoro in Emilia Romagna nel 2017’ (13 marzo 2018)