A sei anni dalle scosse di terremoto che colpirono l’area centro emiliana, l’analisi curata da ERVET certifica la ripresa socio-economica del cratere.
Addetti in crescita (dai 420 mila nel giugno 2012 ai 424 mila circa del giugno 2017: +0,9%), incremento dell’export di 3 miliardi, sempre dal 2012, e un valore aggiunto del sistema produttivo che registra un andamento migliore rispetto al dato regionale: +2,1% contro +1,8% tra il 2016 e il 2017. Sono i dati principali che emergono dall’analisi curata da ERVET, che ha aggiornato il quadro di contesto dei 58 comuni coinvolti direttamente nelle scosse del maggio 2012.
Non si è mai fermata l’Emilia colpita dal sisma del 2012, con le due terribili scosse del 20 e 29 maggio che causarono 28 morti e 300 feriti, 45mila persone sfollate e danni per 13,2 miliardi di euro, investendo i territori delle province di Modena, Ferrara, Bologna e Reggio Emilia, 55 Comuni più i 4 capoluogo.
Ma sei anni dopo i numeri dicono che l’area del cratere – dove si produce circa il 2,5% del valore aggiunto nazionale e 27% di quello regionale – corre più veloce di prima, con fabbriche, capannoni e strutture nuove, più sicure ed efficienti.
Per approfondire
Il contesto del cratere a 6 anni dal Sisma del 2012 (maggio 2018)