L’Emilia-Romagna è da sempre considerata un territorio coeso e dinamico, in cui benessere sociale ed economico e buoni livelli di occupazione, ottenuti tramite il potenziamento delle competenze dei lavoratori e la capacità del sistema di “fare networking” mettendo in relazione diversi attori del territorio, sono sempre andati di pari passo con l’inclusione delle persone svantaggiate.
Ma chi sono gli attori che concorrono a produrre valore sul territorio regionale?
Sicuramente i 27.000 soggetti del Terzo Settore, tra cui spiccano le 915 cooperative sociali che da sole occupano quasi 44.000 addetti ed hanno dimostrato resilienza e solidità durante la dura crisi economica che ha colpito anche la Regione Emilia-Romagna nel periodo 2008-2017.
Erogare servizi innovativi e vicini ai bisogni dei cittadini è una sfida che coinvolge direttamente le pubbliche amministrazioni ma la complessità delle istanze che si trovano ad affrontare necessita di risposte complesse e poliedriche che interrogano anche la cooperazione sociale, le piccole e medie imprese e il sistema della ricerca e dell’Università.
La pubblicazione “Emilia-Romagna people and enterprises make it social”, realizzata da ART-ER, grazie al progetto europeo RaiSE nell’ambito di un percorso svolto insieme alla Regione Emilia-Romagna e ad un gruppo variegato di stakeholder locali, promuove la presenza e il valore del terzo settore, ed in particolare della cooperazione sociale, in Emilia-Romagna.
La pubblicazione, come parte di una mappatura in continuo aggiornamento, contiene i profili di 31 imprese sociali tra le più innovative e 14 esperienze di economia ed innovazione sociale che coinvolgono attori sia pubblici sia privati in risposta a bisogni sociali emergenti.