Il 19 dicembre la Commissione Europea ha ricevuto la rendicontazione finale della sovvenzione concessa all’Italia, predisposta con il contributo di ERVET. Ecco come è stata utilizzata
A 2 anni dall’erogazione all’Italia della sovvenzione del Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea (670 milioni euro), istituito nel 2002 per supportare i territori degli Stati membri in seguito al verificarsi di una catastrofe naturale grave, e recentemente modificato nel maggio 2014 , si conclude la fase di rendicontazione da parte delle Regioni coinvolte (Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto).
Come previsto dall’accordo con la Commissione Europea, il 19 dicembre 2014 è stata inviata a Bruxelles la documentazione completa sull’attuazione degli interventi cofinanziati con le risorse comunitarie, predisposta dal Dipartimento della Protezione Civile e dalle Strutture commissariali delle tre Regioni. Per l’Emilia-Romagna, il Commissario Delegato per la ricostruzione è stato supportato dall’Agenzia Regionale di Protezione Civile e da ERVET Spa.
Il Fondo di Solidarietà ha finanziato azioni ed interventi per il superamento dell’emergenza determinata dalle due scosse che hanno colpito Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto il 20 e 29 maggio 2012, causando la morte di 28 persone, il ferimento di altre 300 persone, ingenti danni alle abitazioni, ai beni pubblici e culturali, ai beni artistici, alle attività produttive.
Dei 670 milioni concessi allo Stato italiano, l’84% (563 milioni) è stato assegnato all’Emilia-Romagna che ha subito i danni maggiori. A fine novembre 2014, su oltre 900 milioni di euro di risorse programmate dal Commissario Delegato dell’Emilia-Romagna per interventi riconducibili alla fase dell’emergenza, sono stati liquidati oltre 755 milioni di euro. Di questi, le spese ammissibili al Fondo di Solidarietà dell’UE – liquidate entro la data del 19 dicembre 2013 fissata dall’Accordo tra Commissione Europea e Stato italiano – ammontano a 607,5 milioni di euro circa.
Il 48% delle spese ammissibili al Fondo sono state utilizzate per il ripristino immediato di infrastrutture e attrezzature (interventi sulle scuole, sulle strutture sanitarie, sul sistema idraulico e di bonifica, sulle reti idrica, elettrica, di depurazione, sulla rete e infrastruttura stradale, sui municipi, ecc.). Un’altra quota importante, pari al 45%, è servita per garantire la prima assistenza, le misure di soccorso, l’allestimento e la gestione delle strutture temporanee di accoglienza e delle sistemazioni alloggiative alternative (alberghi, affitti, residenze sanitarie assistite e strutture protette, contributi di autonoma sistemazione, moduli abitativi temporanei, ecc.). Il 5% è stato speso per interventi di messa in sicurezza e per il ripristino immediato di beni culturali, mentre il restante 2% per la ripulitura delle aree, il recupero, il differimento e lo smaltimento delle macerie prodotte.
Per maggiori informazioni
Il Fondo di Solidarietà dell’UE sul sito della Commissione Europea
Lo stato di attuazione della ricostruzione post sisma (Rapporto 2014 Unioncamere)