Nell’Appennino parmense si fa esperienza di vita comunitaria all’insegna della condivisione dell’abitare attraverso uno stile di vita sobrio e a basso impatto ambientale, basato su relazioni autentiche e di solidarietà. Parliamo dell’ecovillaggio di Granara.
Nasce a Valmozzola, all’inizio degli anni ’90, quando un gruppo di famiglie provenienti dalla città acquistano dei terreni e un rudere trasformandoli in un villaggio ecologico.
Nel villaggio, abitato tutto l’anno dai soci che si alternano con le loro famiglie, la “sostenibilità” è presente in tutti gli aspetti della vita quotidiana: l’acqua è riscaldata con i pannelli solari termici e gli ambienti con la legna del bosco – tagliata in modo sostenibile ogni anno-, la frutta e la verdura sono – per buona parte – coltivate sul posto, il miele viene prodotto dalle arnie. Tutto è in continuo divenire e le attività necessarie sono molte, dalla semplice manutenzione delle strutture, alla gestione degli spazi verdi e all’organizzazione delle attività proposte.
Negli anni, le attività si sono intensificate – raccontano Stefano Guizzi e Micaela Montalto, due pionieri di Granara – grazie anche ad alcune collaborazioni con gli imprenditori e gli abitanti del territorio circostante e soprattutto grazie al supporto dei sei gruppi associativi che compongono la struttura organizzativa del villaggio: Alekoslab, Centopassi, GATT (gruppo attrezzi: si occupa della manutenzione dei boschi e dell’officina), g.eco, Teatro, Granèra (allevamento e agricoltura biologici), per un totale di 60 associati e circa 30 persone con professionalità diverse (ad esempio: insegnanti, architetti, ecc.) che svolgono numerose attività lungo tutto l’arco dell’anno, con maggiore intensità durante il periodo estivo.
Tante le esperienze che si possono vivere a Granara, pensate sia per i residenti del luogo sia per chi proviene dalle grandi città e ha desiderio di vivere la natura e fare esperienza di vita insieme. Chi fa sosta a Granara entra in una scuola di buone pratiche di sostenibilità in cui convivono arte, teatro, bioedilizia, energie rinnovabili, scambi tra città e ruralità.
Pur essendo una piccola realtà, il coinvolgimento della comunità locale e la partecipazione di visitatori esterni sta diventando significativa, in particolare durante l’organizzazione e lo svolgimento del Granara Festival, l’evento annuale più importante del villaggio, in cui spettacoli teatrali e momenti di formazione con il pubblico si intrecciano per vivere insieme un’esperienza unica e fuori dal tempo.
Non è stato facile portare avanti il progetto – spiegano Stefano e Micaela – costruire e instaurare relazioni con il vicinato, con gli amministratori e con gli imprenditori locali, ma i risultati ci sono e proprio per questo si deve ancora insistere e lavorare insieme.