Le ultime analisi curate da ERVET fanno il punto sull’economia regionale, sulle dinamiche del mercato del lavoro, le esportazioni e le nuove previsioni per il 2017 e 2018.
Mercato del lavoro
In Emilia-Romagna come a livello nazionale, nel 2016 si è concluso un primo ciclo di grandi mutamenti delle condizioni del mercato del lavoro. Com’è noto, nel biennio 2015-2016 in regione si è assistito ad una crescita molto significativa delle posizioni lavorative dipendenti, un processo da ascriversi in gran parte ai contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti introdotti dal Jobs Act e favoriti in maniera determinante dalla decontribuzione inscritta nelle Leggi di stabilità 2015 e 2016.
Nel biennio 2015-2016 a livello regionale, nel complesso, si sono recuperate 76.366 posizioni lavorative dipendenti. Grazie alla dinamica positiva dell’ultimo biennio, il saldo complessivo tra avviamenti e cessazioni relativo agli anni 2008-2016 risulta positivo per un ammontare superiore alle 16 mila posizioni di lavoro dipendente.
Tra il 2014 e il 2016 l’occupazione complessiva in Emilia Romagna è cresciuta di oltre 55,6 mila unità circa (pari ad una variazione del 2,9%), passando da 1,911 milioni di occupati nel 2014 a 1,967 milioni nel 2016, superando per la prima volta dall’inizio della crisi il livello occupazionale del 2008, con 17,5 mila occupati circa in più.
Nel 2016 si è anche consolidata la riduzione della disoccupazione: fra il 2015 ed il 2016, i disoccupati in regione sono passati da 160,9 mila a 146,8 mila unità (con 14,1 mila disoccupati in meno), mentre il tasso di disoccupazione generale è calato dal 7,7% del 2015 al 6,9% del 2016.
I dati trimestrali rilasciati da ISTAT evidenziano che nel primo trimestre 2017 l’occupazione regionale è ulteriormente cresciuta del 2,4% rispetto ad un anno prima, mentre il tasso di disoccupazione è risultato in calo di 1,3 punti percentuali. Nella media degli ultimi dodici mesi (aprile 2016-marzo 2017), il tasso di disoccupazione regionale è ulteriormente calato al 6,6%, un valore inferiore sia rispetto al Veneto (6,7%), che alla Lombardia (7,2%).
Esportazioni
In Emilia Romagna, nel primo trimestre 2017, la filiera della Meccanica ha esportato oltre 7.681 milioni di euro correnti, pari al 52,6% dell’export regionale (pari a 14.591 milioni di euro, il 13,5% delle esportazioni italiane). L’altra metà circa delle vendite all’estero sono distribuite tra la filiera Agroalimentare (12,3% dell’export totale), quella della Moda (11,9%), le Costruzioni (9,2%), Prodotti chimici e materie plastiche (6,7%) e la filiera della Salute (4,5%).
Nei primi tre mesi del 2017 i distretti industriali emiliano-romagnoli hanno esportato 2.989 milioni di euro, il 20,5% dell’export regionale e il 12,4% dell’export dei distretti industriali italiani. Rispetto al medesimo periodo del 2016, le vendite all’estero dei distretti regionali sono cresciute del 6,1%, accelerando la crescita rispetto allo scorso anno (nel 2016 l’export dei distretti della regione era cresciuto, a prezzi correnti, del 2,1%). La variazione tendenziale rilevata tra i distretti della regione si colloca leggermente al di sotto della media dei distretti italiani (+6,4%), ma al di sopra dei distretti del Nord Est (+5,1%).
In base agli indicatori di rischio, alla crescita dell’economia e della domanda, alle dinamiche dell’export italiano negli ultimi anni e al posizionamento competitivo rispetto ai nostri tradizionali concorrenti, SACE ha identificato 15 geografie ad alto potenziale per le esportazioni e gli investimenti italiani. Si tratta dei seguenti Paesi: Arabia Saudita, Brasile, Cina, Emirati Arabi Uniti, India, Indonesia, Kenya, Messico, Perù, Qatar, Repubblica Ceca, Russia, Stati Uniti, Sudafrica e Vietnam. Questi 15 mercati target, per l’Emilia Romagna, rappresentano circa il 23% dell’export totale regionale.
Scenari previsionali
Le nuove previsioni elaborate da Prometeia a luglio 2017 prevedono per il 2017 una crescita del PIL regionale del’1,4%. Le nuove previsioni elaborate da Prometeia a luglio 2017 rivedono in leggero rialzo le stime regionali del PIL 2016: +1,4% (come negli Scenari locali di gennaio 2017). In accelerazione anche la crescita per il 2017 (+1,4%). Per quanto riguarda la domanda estera, nel 2017 dovrebbe rallentare la crescita dell’import (da +6,9% nel 2016 a +2,0% nel 2017), mentre sono stimate in accelerazione le esportazioni (da +2,4% nel 2016 a +3,0% nel 2017), che dovrebbero raggiungere il valore di 59,2 miliardi di euro (prezzi correnti), generando un saldo commerciale positivo di oltre 25,4 miliardi di euro, di gran lunga il più consistente tra tutte le regioni italiane.
Per approfondire
EMILIA ROMAGNA: dinamica dell’export delle filiere e dei distretti (agosto 2017)